domenica 15 settembre 2013

AMARE LA VITA ATTRAVERSO I PROPRI PASSI

Vorrei proporvi un'altra lettura che mi ha molto colpito, a mio parere molto interessante e utile come testimonianza di consapevolezza: "Scrivere è un pò come amare" di Amalia Santiangeli, consultabile sul sito www.flower-ed.it

“Scrivere è un po’ come amare” sono le parole che Amalia Santiangeli utilizza per raccontare e raccontarsi: scrivere è vivere, nei momenti di gioia e di dolore, nei passi evolutivi; dunque scrivere è proprio come amare: sé stessi e la propria vita.
E questo libro sembra proprio un cammino evolutivo che attraversa le 4 stagioni, come se fossero le 4 stagioni dell’esistenza.

Partendo dalla Primavera, la primavera degli anni, dove ci si forma, si consolida il proprio sistema valoriale, si costruisce la base sicura che ci accompagnerà per tutta la vita.
E in questo l’autrice fa trasparire un presupposto implicito importante: non ci sono errori ma solo occasioni di apprendimento.

Si sbaglia, si cade, ma ci si rialza e si impara, più ricchi e forti di prima: “Non si arriva all’età adulta senza imbattersi in tante difficoltà, senza cadere lungo la strada, senza accettare i propri limiti e difetti, senza imparare a chiedere aiuto, senza riuscire a chiedere scusa. Ogni persona è diversa e unica, e a questa sua specificità di nascita si aggiunge tutta una serie di variabili che la rendono di non semplice comprensione, in primo luogo a se stessa e in seconda battuta a chi le cammina a fianco. Non esiste, di conseguenza, una ricetta, un manuale perfetto, valido per ogni essere umano, che possa insegnare a scrivere e ad amare” [cit. pag.6]

E il valore dell’apprendimento passa anche attraverso la relazione: dei nostri genitori, da cui dipendiamo ancestralmente quanto meno nel corso dei primi anni di vita, dai nostri maestri, se ce ne sono stati e dalle occasioni di incontro, come quella con l’amico di famiglia Vittorio.
Tutto può diventare splendida evoluzione, nell’Amore e nella Passione, amore per la vita e passione per quello che ci muove e ci ispira.
La creatività diventa un ingrediente fondamentale, nella relazione e persino nelle difficoltà, nelle quali possiamo scegliere di non essere distruttivi ma, appunto, creativi.

E quando questa consapevolezza è radicata, dalla Primavera si passa all’Estate, dall’Io Bambino all’Io Adulto, dove l’Io può diventare dualità, nel progetto della vita.
Senza dimenticare che si può sempre cadere…ma anche sempre rialzarsi.
Bellissima la definizione di tradimento:”Il tradimento è la ripetuta e costante incapacità di cogliere l’oggi, di viverlo con senso di comunione, di unione. L’incapacità, la non volontà di impegnarsi, di allenarsi, di completarsi, di aiutarsi, di sostenersi, di rispettarsi, sono continui tradimenti che, alla fine, possono condurre a cercare un'altra persona, un altro amore o forse e terribilmente un altro letto.” [cit. pag. 18]
Quando questo avviene, si vive nel “supermercato degli affetti”.

E attraverso l’Autunno della vita della bisnonna si arriva alla motivazione che ci muove e che ci fa fare quello che mettiamo in opera, e lasciamo qualcosa di noi anche agli altri.
La Passione e l’Amore per la ricchezza della Vita ci muovono: “La ricchezza della vita sta proprio nella sua imprevedibilità; felicità e gioia si alternano a momenti dolorosi ed è proprio questa alternanza a permettere percorsi di crescita e a dare speranza nel futuro. Se la vita fosse sempre uguale, sarebbe noiosa e monotona: esattamente come una pozzanghera di acqua stagnante in confronto al mare è perdente sia in contenuto che in apparenza di colori. La bellezza delle persone sta proprio nella possibilità di cambiare strada e modificare comportamenti errati, nella capacità di correggere i propri difetti, nella libertà di sbagliare ma anche in quella di migliorarsi” [cit. pag. 22]

L’Inverno, nelle difficoltà, porta con sé la consapevolezza della ricerca…continua…nel miglioramento continuo ma, allo stesso tempo all’interno della tenera compassione per noi stessi e per i nostri limiti.
Nella ricerca di compagni di viaggio e di vita: “Non bisogna isolarsi, ma cercare il confronto con altri che abbiano il desiderio di percorrere un cammino fondato su valori simili. Non si deve temere di confrontarsi nella differenza, e non per il piacere di sentirsi migliori, ma per dare alla propria casa solide basi, per rendere la propria abitazione un luogo di rifugio, di cura, di conforto, di accoglienza per se stessi, per i familiari, per gli amici, per chi ne ha bisogno” [cit. pag. 26]


E mi unisco con forza all’augurio finale dell’autrice: di crescere, che sia nell’amore o nella strada di consapevolezza e realizzazione.

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